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BLONDE - (2022) di Andrew Dominik [Netflix]

La dolente ascesa e la desolazione di una Stella intramontabile in cerca d'amore e di sé stessa


Si potrebbero passare ore a discutere di come la De Armas (doppiata da Valentina Favazza) si stata straordinaria, di come abbia aderito con intensità e trasporto alla rappresentazione dell'eterna e tormentata Norma Jeane Mortenson Baker, di quanto sia stata brava ad incanalare tutte le sue istanze ma ciò che davvero ha importanza in questa pellicola sta nella scarnificazione di un'icona pop e la ricerca della vera persona sulla cui figura hanno eretto un mito che purtroppo è stato anche un fardello.


Il racconto di una vita segnata dall'insicurezza, dall'ansia da prestazione (davanti alle macchine fotografiche/da presa e davanti ad un pubblico che ormai la identificava unicamente per il suo personaggio pubblico), dall'impossibilità di poter manifestare davvero la propria essenza, e dagli abbandoni e le scostanze di chi avrebbe dovuto prendersi cura di lei e donarle amore, conforto e stabilità. Mancanze sopperite con l'assunzione di farmaci di cui sarebbe divenuta dipendente e che putroppo avrebbero dapprima aumentato i suoi patemi e poi l'avrebbero condotta ad una fine prematura.


Come l'impossibilità di poter dare alla luce dei figli, inizialmente per paura che la pazzia della propria madre si potesse manifestare in loro o in lei stessa e poi a causa di uno sgraziato incidente.


La consacrazione e il successo di una proiezione fittizia che hanno costruito sul suo volto e sul suo corpo che a loro volta si prestavano ad opere di pura finzione, di cui tutti avrebbero voluto un pezzo ma a cui nessuno è mai fregato qualcosa di conoscere chi e che cosa ci fossero dietro a questa bellezza idealizzata ed apparente spontaneità sbarazzina. In fondo alla gente e a coloro che ingaggiano per dei lavori interessa vedere e sentire ciò che vogliono e che gli fa comodo.


Passando per l'alternarsi repentino del bianco e nero e del formato colorato, della deformazione delle immagini e delle loro gradazioni tanto da rendere difficile la differenza fra ciò che è reale e ciò ch'è illusorio, fino alla manifestazione destabilizzante delle proprie paranoie ed angosce, e infine la catarsi data dall'esplosione, ora disperata ora isterica, di tutta le tensioni ed incertezze accumulati e repressi. Arrivando così alla destrutturazione stessa del genere biopic.


Per certi versi un'operazione non molto dissimile a quella offerta da "Spencer" di Pablo Larrain con Kristen Stewart (altra pellicola magnifica e dolente impreziosita da una performance generosa), sebbene qui la colonna sonora onirica ma decadente di Nick Cave & Warren Ellis [Bad Seeds, Grinderman] sia volutamente meno presente per far sì che la pellicola ci faccia sentire la mancanza di ulteriori appigli sonori e comunichi con gli altri suoi elementi.


In conclusione "Blonde" è un'opera brutalmente onesta che colpisce duro e scava affondo sulla persona e sul personaggio, gettando inoltre uno sguardo inedito con il quale d'ora in avanti affronteremo con uno sguardo diversi i tanti beneamati titoli che la videro protagonista.


Certo, non è una pellicola esente da difetti dati da una certa altalenanza di scrittura e approfondimento di alcuni passaggi, avvenimenti e derive, però a conti fatti l'impresa tiene botta, centra i bersagli che si era prefissata e tocca le giuste corde senza buttarla sul mero piagnisteo o scadere nell'edulcorazione e nel melenso.


Un esempio su come si possano declinare e sfruttare i titoli biografici in qualcosa di ancora più profondo e artistico e su come rendere giustizia alle persone che intendono raccontare.


#MarylinMonroe #AnaDeArmas #AndrewDominik #NickCave


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