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INTERSTELLA 5555 - (2003) di Leiji Matsumoto + Daft Punk

Space-Opera animata ed Elettronica French-Touch


TRAMONE: Nella metropoli situata in un pianeta alieno di una galassia sconosciuta si sta esibendo in concerto una celebre quartetto electro-glam-pop/rock locale. Purtroppo un’incrociatore stellare proveniente dalla Terra fa irruzione sul luogo, narcotizzando e rapendo la band.


All’inseguimento si getta il pilota spaziale Shep (dalla navicella a forma di Flying V), fan sfegatato del gruppo e segretamente innamorato della loro cantante-bassista.


Il quartetto viene portato al cospetto dello squallido impresario musicale Darkwood che intende azzerargli la memoria, spacciandoli per esseri umani, per far sì che i grammy che gli verranno attributi dati il fascino, il seguito e l’influenza della loro proposta musicali, tramite un rituale lo rendano così potente da poter governare l’universo.


Con l’aiuto di Shep, riusciranno a liberarsi in tempo, sventare le mire di Darkwood e tornare alla loro galassia d’origine prima che sia troppo tardi?


COSE Che COSANO: Erano i primi anni del 2000 e il duo elettronico transalpino era sulla cresta dell’onda. La loro musica così familiare eppur così futuristica unita al loro look robotico e le loro suggestioni erano sulla bocca di tutti e pure il mondo del cinema li stava adocchiando: non a caso anni dopo musicheranno “Irréversible” di Gaspar Noè e “Tron Legacy” e alcuni loro videoclip verranno curati da signori quali Spike Jonze e Michel Gondry.


Lo stesso leggendario mangaka Leiji Matsumoto [creatore di Capitan Harlok] realizzò per loro alcuni videoclip animati a sfondo fantascientifico che vedeva protagonisti una band formata da alieni umanoidi e di un pilota inter-galattico della loro stessa razza, finché un bel giorno i nostri decisero che sarebbe stata una bella idea dar vita ad una space-opera per il grande schermo che raccontasse in maniera più completa e approfondita le vicende di questi personaggi.


Il risutato fu qualcosa di estremamente affascinante, come un sogno ad occhi aperti!


Una vorticosa commistione di immagini, animazioni e suoni secondo solo al “Fantasia” di Disney-iana memoria e a “Heavy Metal” del 1981 che si rivolge ad una platea vastissima di genti diverse: appassionati di Fantascienza, d’animazione intesa come tale, al fandom sia dei Daft Punk che di Matsumoto e non solo.


L’avventura ad ampio respiro e il romanticismo scorrevano forti; i colori sfavillanti, le scelte cromatiche e quel po di digitale presente si legavano alla perfezione al più fluido e tradizionale 2D; ogni dettaglio non è mai lasciato per strada; i personaggi e le situazioni sono delineati in maniera tanto semplice quanto fantasiosa ed efficace. E tutto senza alcun dialogo.


La passione di Matsumoto (coadiuvato del co-regista Nishio) abbraccia numerose influenze oltre a ripercorrere i propri tipici stilemi e tratti distintivi.


A fare da collante perfetto a tutto ciò ci pensano le musiche del dinamico duo cibernetico: ogni canzone si lega benissimo a quanto viene messo in scena e risalta ancor di più le molteplici anime del racconto, non limitandosi al ruolo di cornice ma a parte integrante del film stesso, ogni nota suonata e non suonata si rivela necessaria, il groove e la natura d’ogni brano è diverso in base ai ritmi, all’azione e a ciò che le scene vogliono/devono comunicare.


La storia di base e i suoi personaggi avvincono e coinvolgono. Sul piano tematico troviamo è la musica identificata come elemento salvifico e che unifica, in quanto ha il potere di raggiungere e riunire un’infinità di popoli, di schieramenti ideologici e culturali opposti, generi, razze e trame diverse.


Non viene tralasciata neppure qualche occhiataccia a certe industrie musicali e a certe figure manageriali che puntano soprattutto al business e a trasformare gli artisti in macchine per far soldi privandoli della loro identità.


In conclusione, un’operazione diversa dalle solite fatta apposta per deliziare gli occhi, le orecchie e far viaggiare con la fantasia con il suo potere unificativo.


Come unificativa in fin dei conti è stata la musica dei Daft Punk e l'immaginario di Matsumoto. Puri e cristallini, in grado di abbracciare suggestioni e

sonorità del passato per aggiornarle nel proproo presente e poi proiettarle in un futuro imprecisato che trascende lo spazio, il tempo e le mode.


Un senso di unità e futurismo che acquisisce ancor più rilevanza con lo scioglimento avvenuto in data 22 Febbraio 2021, dopo 28 anni di onorata carriera. La forza di volontà nell’ammettere di non dover dimostrare più niente a nessuno, la coerenza nel comprendere quando fermarsi pur di non continuare ripetendosi senza idee ed omologarsi.


Ma può un’epoca dirsi davvero finita se il contributo di chi l’ha resa ciò che è trascende i tempi? Le stelle si spengono, gli idoli invecchiano o scompaiono, il loro lascito invece permane indelebile e si protrarrà negli anni a venire.

Se l’amore è la risposta, allora sei a casa. Resisti.

Merci pour Tout!


#SpaceOpera #Anime #Musical #Adventure #LeijiMatsumoto #DaftPunk #FrenchTouch


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